Io faccio rete, tu fai rete, egli fa rete. Ci avete mai pensato a come sarebbe meraviglioso il mondo se tutti facessimo rete.
Se c’è una cosa che si impara in anni di partecipazione a eventi di promozione del territorio, e delle attività che lo animano, è proprio l’importanza di creare sinergia, di collaborare, di mettere al centro di un tavolo le capacità e le risorse dei singoli per andare avanti e crescere insieme.
Al giorno d’oggi siamo drammaticamente convinti di auto-bastarci, pensiamo di esserci sufficienti, a volte persino di avanzarci, ma non è così. E alla pandemia, messo da parte il disagio che ha portato nelle vite di ognuno di noi, un merito va riconosciuto: in maniera inequivocabile, insindacabile, anche se senza dubbio traumatica, ci ha messi davanti a ogni nostro singolo limite. Ha scoperto il nervo dell’individualismo e ha colpito duro.
Purtroppo non l’ha spezzato, ma ha riportato molte persone a convergere verso stili di vita più adatti all’essere umano, ad apprezzare, come è normale che sia, la comunione di intenti e obiettivi. E a chi già si muoveva in quella direzione, ha dato la conferma di quanto giusta e saggia fosse la decisione.
Noi, in MetrOfficine, siamo consapevoli del potere della rete e crediamo fermamente nella bellezza del camminare gli uni accanto agli altri per raggiungere una meta. Ci prendiamo vicendevolmente sottobraccio per arrivare tutti insieme, perché se qualcuno resta indietro vuol dire che stiamo facendo male.
Accanto ad associazioni come la nostra, quelle che cercano di avere uno sguardo il più ampio possibile per intervenire come possono a sostegno di chi ne ha bisogno, ci sono anche amministrazioni illuminate. Sono quelle che non badano al tornaconto personale, come troppo spesso siamo abituati a constatare quando si tratta di politica, ma al contrario si rimboccano le maniche per dare una spinta in più e creare nuove occasioni e opportunità nel loro territorio e a chi in esso ha investito. E a renderlo più appetibile per i turisti che lo scelgono come meta.
È proprio grazie a un'amministrazione di questo genere che a Grottaferrata, in “un periodo un periodo difficile e ricco solo di incertezze per tutti, è accaduto qualcosa di magico. Ha preso forma l’idea che la sinergia, la rete e la collaborazione portano molto più lontano che l’andar da soli. La messa a terra, proprio quando impazzava la pandemia, è arrivata con la nascita di Vignaioli in Grottaferrata, associazione che raccoglie e unisce cinque vignaioli e produttori locali accomunati dall’amore, dalla dedizione e dalla passione per il loro territorio.”
Si tratta di aziende di varie dimensioni e con differenti approcci, ma tutte custodiscono storie di famiglie che hanno creduto così tanto in un territorio da costruirci sopra la propria vita, indissolubilmente intrecciata alle viti. Sono cantine che stanno alla larga dalla produzione in grande scala, che tengono così tanto alla natura e ai filari di vite, da optare per coltivazioni che danno meno frutti, ma li danno molto più sani e decisamente più buoni.
Per scoprire queste realtà e, perché no, farvi venire voglia di andare a fare un giro con le vostre gambe, vi suggeriamo di continuare la lettura qui: Vigne e Oliveti Aperti.