Ogni anno aumentano costantemente i rifiuti prodotti dalla popolazione mondiale. Un dato apparentemente incontrovertibile visto il crescente dominio della cultura dello spreco.
Ma come contrastare questa deriva?
Non resta che affidarci all’economia circolare, che accantoni l’usa e getta e che metta al primo posto la rigenerazione dei prodotti.
In questa direzione vanno molte piccole realtà locali, operative in vari ambiti.
Oggi ci concentriamo sul settore informatico, prendendo spunto da un bell’articolo di Altreconomia.
Il mondo hi-tech infatti produce ogni anno 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici in tutto il mondo. Ma a quanto pare delle soluzioni si possono trovare, basta volerlo.
Un esempio lampante è Società cooperativa Reware: un'impresa sociale che si occupa di rigenerazione di computer dismessi allo scopo rivenderli ricondizionati.
Di fatto si regala una seconda vita a questi prodotti dimezzando l’impatto ambientale. Interessante vero?
Sulla stessa lunghezza d’onda si colloca Aggiustotutto Repair Café Roma che ha dato vita a luoghi di vera e propria riparazione comunitaria, dove le parole “aggiustare”, “convertire” ogni giorno prendono il sopravvento sullo spreco del consumismo.
E così prendono vita iniziative di solidarietà sociale come #Device4all, un progetto portato avanti da Nonna Roma con il contributo dei volontari di Informatici Senza Frontiere APS.
Il progetto nasce con l’obiettivo di aiutare persone in difficoltà economica donando loro computer rigenerati e combattere così il digital divide con le classi più agiate.
Un approccio in cui MetrOfficine si rivede, perché dal recupero di prodotti, materiali e rifiuti può ripartire l’economia.
Se poi i primi a trarne beneficio sono le persone, perché non cogliere la palla al balzo?
In fondo queste realtà ci dimostrano che viviamo in una comunità che non ha perso del tutto i valori della solidarietà.
Tutto sommato non è tutto da buttare ma sicuramente c’è da intervenire, c’è da riparare.
Come piace a noi!