La nascita del web è sicuramente tra gli eventi più significativi che hanno colpito la società contemporanea negli ultimi decenni.
Ancora più marcato, se possibile, è il segno lasciato nel nostro mondo dall’avvento dei social network.
Un vero e proprio punto di non ritorno, una svolta digitale e sociale che ha rivoluzionato per sempre il modo di intendere la nostra vita e quella di coloro che ci circondano.
I social sono da sempre considerati una splendida opportunità di condivisione, socialità e confronto, un pretesto per mettersi in contatto con persone sconosciute e che non vedevamo da tempo, il mezzo attraverso cui costruire legami.
Ma è ancora così?
Di fatto il mondo digitale sembra oggi un lontano parente di quello presentato e propagandato nelle premesse.
Social media sempre meno "social"
I social non fanno altro che propinare all’utente – attraverso gli algoritmi – contenuti, notizie e opinioni che servono solo a confermare e radicalizzare il proprio punto di vista.
Un approccio che si allontana bruscamente dal concetto di community che apparentemente sfoggiano, agendo in nome del mero profitto e della schiacciante logica commerciale.
Quando infatti l’esigenza imprenditoriale del network si pone l’obiettivo di proporre all’utente un prodotto o un contenuto che rispecchi al massimo i suoi gusti personali, l’aspetto relazionale e “social” è fatalmente sacrificato.
Questo paradosso ci presenta una deriva sociale laddove poteva presentarsi un’occasione.
Risultato?
Sui social network ci troviamo sempre più isolati, siamo sempre più egoisti.
Il Giornale delle Belle Notizie e il social network che ci piace
Con MetrOfficine cerchiamo di abbattere questo muro, di utilizzare il mezzo per come dovrebbe essere progettato da sempre: creare legami, opportunità e aiutare il prossimo.
Nel nostro piccolo - e con fatica - siamo riusciti in questi mesi, tramite un sano utilizzo dei social, a supportare amici e soci in difficoltà, intervenendo repentinamente.
Abbiamo riscoperto la vera essenza del web costruendo rapporti in modo genuino e spontaneo.
Per esempio pochi giorni fa abbiamo taggato una pagina Facebook che avevamo citato in un nostro pezzo e abbiamo cominciato a seguirla sui social.
Questa pagina ha apprezzato e ha ri-condiviso il nostro articolo tramite i propri canali, ampliando enormemente la visibilità del nostro lavoro.
Allora ci siamo messi in contatto e abbiamo organizzato una bella e corposa intervista, per parlare del nostro progetto in modo approfondito.
La pagina in questione è Il Giornale delle Belle Notizie: una pagina gestita da un’italiana che vive in Australia, un chiaro esempio di come un etico utilizzo dei social network riesca a limare distanze e differenze, per dar vita a interazioni solidali.
Per costruire qualcosa di bello e di vero.
Il Giornale delle Belle Notizie ci ha concesso un prezioso spazio per chiarire ai molti lo scopo e la meccanica della nostra associazione e per questo non possiamo far altro che ringraziare.
Fortunatamente esistono ancora persone genuine ed è anche merito loro se il mondo digitale è ancora in grado di mostrare il suo profilo migliore.
Ci sentiamo di dire che i social network potranno sempre rappresentare un mezzo di rinascita e solidarietà, uno spazio dove la forza del dibattito e della coesione possono abbattere muri, un luogo dove è possibile crescere e ampliare gli orizzonti.
Basterebbe solo ricordare come si fa.
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